Virus, attesa per la pronuncia del Tar Marche

Ancona 27 febbraio.- Cresce l’attesa per la pronuncia del Tar Marche sul caso coronavirus. I giudici amministrativi devono valutare il ricorso presentato dall’Avvocatura generale dello Stato- per conto del Governo, avverso l’ordinanza della Regione Marche che dispone la chiusura delle scuole e la sospensione di tutti gli eventi pubblici fino al 4 marzo.

Secondo gli esperti della materia, il Tar dovrebbe affrontare la questione in tempi molto brevi, molto minori di quelli ordinari. Se non lo facesse, la sua sentenza potrebbe arrivare in un momento in cui la cosiddetta ’emergenza’ potrebbe essere già terminata.

Cosa potrebbe decidere il Tribunale amministrativo regionale ? Alcuni si sbilanciano nel dire che potrebbe nell’immediato sospendere l’ordinanza della Regione, annullandone gli effetti. E questo rinviando ad un secondo tempo l’esame nel merito del ricorso. Ma naturalmente questa è solo un’ipotesi, che potrebbe essere smentita entro poche ore, o pochi giorni dai fatti.

Di certo il blocco di tutte le scuole e di tutte le manifestazioni, spettacoli, convegni pubblici imposto da Ceriscioli, sta provocando disagi alla popolazione e forti proteste da parte di molte categorie economiche e sociali. Molti si chiedono se vi è proporzione tra la decisione assunta e la reale situazione di pericolo derivante dal virus, nel territorio regionale. Ad oggi i casi di contagio sono tre, tutti nel Pesarese, mentre le altre province non hanno registrato segnalazioni.

Perchè dunque un provvedimento così drastico, e per quella che diversi scienziati considerano poco più che un influenza ( 1% di mortalità)  ? Intanto in Italia lo scenario vede un numero di contagiati salito a 500, con 14 morti. Ma la grande maggioranza dei casi riguarda sempre e solo Lombardia (300) e Veneto, mentre le altre regioni in zona rossa hanno solo pochi casi isolati. Complessivamente 42 pazienti sono guariti, mentre altri restano sotto osservazione. Da segnalare che in Italia sono stati fatti 8 mila tamponi, mentre in Germania solo mille. Questo semplice dato potrebbe da solo giustificare il numero alto di pazienti positivi, in seguito ai controlli e ai risultati degli esami. Purtroppo il panico e l’allarmismo esagerati che si sono creati negli ultimi giorni hanno già provocato pesanti danni all’immagine del nostro Paese, con ripercussioni soprattutto sul flusso e sulle prenotazioni turistiche dall’estero.

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