Whirpool pronta a riduzione organico fabbrica di Comunanza (ex Indesit). Allarme pmi e associazioni

Ascoli Piceno 8 gennaio.- Whirpool si prepara a ridurre fortemente l’organico complessivo dello stabilimento  di Comunanza (Ascoli Piceno). Nella  fabbrica ex Indesit della famiglia Merloni, dove si realizzano lavatrici e asciugatrici, lavorano attualmente 540 addetti.  Ma entro il 2018, questi dipendenti scenderanno sotto quota 400. Secondo quanto riferito da un dirigente di un’ associazione di piccole imprese, il colosso Usa manderĂ  in prepensionamento 96 addetti durante l’anno in corso. La notizia è confermata da fonti interne al sito produttivo, che svelano anche altri dettagli. “ E’ molto probabile che oltre ai prepensionamenti l’azienda procederĂ  a ridurre l’organico di 60-70 dipendenti, a causa del basso utilizzo attuale delle capacitĂ  produttive. Ci auguriamo che il progetto non contempli ulteriori dimagrimenti. ” Whirpool aveva acquisito 4 anni fa Indesit dalla famiglia Merloni di Fabriano, per 750 milioni. Nel febbraio 2017 aveva inaugurato le nuove linee della storica fabbrica di Melano, nel cuore del distretto del bianco, annunciando l’intenzione di aumentare la produzione dei piani cottura  fino a 2,2 milioni di pezzi. Il piano della multinazionale americana prevederebbe investimenti complessivi nei siti italiani ex Indesit per 500 milioni. Ma anche un taglio di 1350 addetti entro il 2018,  da spalmare nei vari stabilimenti dislocati nella penisola.  Nell’Ascolano organizzazioni di categoria e attivitĂ  artigianali e commerciali , temono che il ridimensionamento degli organici del Gruppo, possa interessare direttamente il sito di Comunanza. Con inevitabili ripercussioni negative sull’intero indotto economico e occupazionale della zona industriale locale, la piĂą importante dell’area montana meridionale delle Marche.  Producendo effetti poi, che si andrebbero a sommare a quelli prodotti prima da un lunga crisi economica che ha investito tutta la provincia picena, con delocalizzazione massicce e licenziamenti di massa, e poi dagli eventi sismici del 2016 che hanno costretto alla chiusura molte realtĂ  dell’entroterra con pesanti conseguenze soprattutto nel comparto turistico.

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