In Umbria riprende l’allevamento dei bisonti

Perugia.- Dopo ben 15.000 anni, il Bisonte è tornato a vivere e prosperare in Umbria, nella valle del Perugino. La splendida mandria vive allo stato brado su pascoli rigogliosi e tranquilli nei pressi di Panicale. L’allevamento di Massimiliano Gatti si basa su 5 principi cardine che garantiscono il rispetto dei capi e l’alta qualità delle carni: alimentazione naturale, riproduzione e svezzamento naturali, vita allo stato brado, assenza della presenza umana e animali sereni.

L’amore che ho nei confronti del Bisonte – spiega Gatti – mi impone un profondo rispetto per questo animale. Rispetto, che è divenuto il primo valore nel delineare la nostra filosofia e la nostra etica. Le nostre scelte, sempre dettate dall’ armonia con la natura e dalla bellezza che essa ci offre, sono volte a mantenere intatto il rapporto ancestrale tra uomo e bisonte e a rispettare l’animale in ogni fase della sua esistenza. Per questo tutta la vita dell’animale segue il ritmo che avrebbe in natura. Lo svezzamento dura fino a quando la madre e il cucciolo lo desiderano, anche fino ad un anno. E gli adulti vengono abbattuti intorno ai 40 mesi, non prima, per permettere loro di vivere l’intero ciclo naturale di vita.

Dopo aver studiato per anni storia e fisiologia dei bisonti, Massimiliano Gatti ha creato un allevamento che unisce così etica e tecnologia, in un connubio innovativo e unico nel suo genere. Ogni bisonte porta un collare dotato di microchip che trasmette aggiornamenti quotidiani a una mangiatoia Hi-Tech, permettendo così di monitorare il benessere di questi animali, poco socievoli con l’essere umano e piuttosto territoriali, riducendo al minimo il contatto con l’uomo. I bisonti vivono liberi, si nutrono di erba del pascolo, hanno a disposizione acqua microbiologicamente pura e fieno coltivato entro 30 km. Ogni giorno, la mangiatoia eroga una piccola integrazione di mineralicereali e semi di lino, ricchi di Omega 3 e 6, dosati in modo personalizzato grazie ai dati raccolti dai microchip. Non è assolutamente previsto l’impiego di antibiotici.

L’implementazione di questa tecnologia è stato premiata anche dall’Oscar Green Coldiretti 2019 per la categoria “Impresa4.terra”. Un premio importante perché ha riconosciuto all’allevamento di Gatti la capacità di “creare una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale”.

 

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