Istituto Tutela e Consorzio Vini Piceni fanno squadra per promozione Germania e fiere

 

Ascoli Piceno 24 gen.- . Svolta nella promozione dei 2 consorzi vinicoli delle Marche – l’Istituto marchigiano di tutela vini e il Consorzio vini piceni – decisi a fare squadra in occasione dei principali appuntamenti nazionali e internazionali. In occasione del cinquantenario delle 2 doc più rappresentative del territorio regionale (il Rosso Piceno e il Verdicchio dei Castelli di Jesi) i 2 Consorzi faranno infatti brand comune a partire dalle grandi fiere di settore, come Prowein a Dusseldorf ( Germania)  e Vinitaly a Verona, sino alle azioni di incoming, all’organizzazione di convegni e alle azioni di ufficio stampa. Una strategia inedita tra i campanili del vino in Italia che si riflette anche nell’adesione comune a Food Brand Marche, il marchio dell’associazione multifiliera regionale che coinvolge circa il 55% dell’agroalimentare marchigiano. Complessivamente le 2 organizzazioni rappresentano oltre l’85% del vigneto Marche, che può contare per il triennio 2016-2018 su un plafond di 5 milioni di euro sul Piano di sviluppo rurale (Psr) e 2 milioni di euro annui per la promozione sui Paesi Terzi. Il primo appuntamento sarà Prowein (18-20 marzo) con una collettiva composta da 38 aziende.

Per il presidente del Consorzio vini piceni ( con sede ad Offida, Ascoli Piceno), Giorgio Savini: “Il nostro Consorzio pur continuando ad operare in piena autonomia per la promozione delle proprie denominazioni tutelate, comprese l’Offida docg, il Falerio e il Terre di Offida dop, ha ritenuto questo un anno speciale per la coincidenza delle nozze d’oro delle 2 nostre denominazioni più estese; una grande occasione perché i vini delle Marche dovranno veder ripagati sul mercato gli sforzi fatti nella ricerca verso la qualità”. Dal canto suo il presidente dell’IMT ( con sede a Jesi, Ancona), Antonio Centocanti, dichieara : “L’affermazione all’estero dei vini marchigiani richiede uno sforzo maggiore in termini di promozione, ed è giusto che lo si faccia a livello regionale, per fare squadra nel rispetto delle diversità”.

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