Vini. La Cantina Fiorini conquista Stoccolma

Pesaro 18 settembre.- Il vino marchigiano assume un sapore internazionale. Cantina Fiorini si fa ambasciatrice dell’eccellenza e della genuinità dei vini delle Marche. L’azienda pesarese ha presentato le sue etichette al pubblico internazionale dell’evento “A taste of Italy with Doctor Wine”, che si è svolto a Stoccolma lo scorso 9 settembre.

«Promuovere l’eccellenza del vino marchigiano è da sempre uno dei nostri obiettivi» racconta Carla Fiorini. enologa alla guida della cantina con il marito Paolo. «Essere invitati a partecipare a questa importante iniziativa è per noi motivo di orgoglio, significa veder riconosciuto il nostro lavoro e il nostro impegno».

Un’occasione speciale quella appena conclusa nella capitale svedese, in cui estimatori ed esperti del settore vinicolo hanno potuto conoscere e assaggiare le tipicità enologiche del nostro territorio. Ad accompagnarli in questo percorso, la guida esperta di Marina Thompson curatrice dell’edizione inglese dell’autorevole “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” firmata da Daniele Cernilli, conosciuto ai più con lo pseudonimo di Doctor Wine.

Insieme a loro, titolari e rappresentanti di alcune selezionate cantine italiane. «Siamo vignaioli da tre generazioni, e per noi è importante rispettare la terra e i suoi frutti. Questa vocazione ci accompagna da più di cent’anni, e vogliamo condividerla per promuovere la bontà dei nostri vini» continua la titolare della cantina pesarese, con sede a Barchi. Al termine della Masterclass, è seguita una degustazione che ha permesso ai partecipanti di assaporare alcuni vini di Cantina Fiorini. Insieme a Bartis, Colli Pesaresi Rosso Doc, sono stati presentate due delle etichette della Doc Bianchello del Metauro, che proprio quest’anno celebra i suoi primi cinquant’anni: Tenuta Campioli, Bianchello del Metauro Doc Superiore, e Andy, Bianchello del Metauro Doc Superiore

«Già 30 dei 45 ettari dei nostri vigneti, tutti a conduzione biologica certificata, sono dedicati al biancame» spiega ancora Carla Fiorini. «Noi produciamo tre etichette di bianchello: tutte mettono in luce la cura costante che dedichiamo alle uve, dalla loro raccolta fino al processo di lavorazione. Le peculiarità di ciascun vigneto, le differenti epoche di maturazione e le diverse vinificazioni ci permettono poi di ottenere tre “bianchelli” dalle sfaccettature molto diverse ma tutti di grande spessore qualitativo».

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